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SCOMMESSE SPORTIVE

Brasile – Le squadre di calcio vogliono una quota dei ricavi delle scommesse sportive

By - 25 aprile 2023

Otto importanti club calcistici hanno inviato una lettera al Ministero delle Finanze descrivendo in dettaglio le proprie proposte su come dovrebbero essere regolamentate le scommesse sportive. 

Secondo il notiziario brasiliano Poder 360, Botafogo, Corinthians, Flamengo, Fluminense, Palmeiras, Santos, São Paulo e Vasco da Gama vogliono un trasferimento dei ricavi delle scommesse sportive se i loro loghi e partite vengono utilizzati.

Le entità hanno dichiarato di essere disposte a dialogare con il governo, ma in mancanza di un accordo tra le parti, potrebbero presentare un'obiezione al progetto e porre il veto all'uso della loro immagine e del marchio da parte dei siti di scommesse sportive. 

Secondo la lettera che è stata inviata a Il Ministro Fernando Hadadd, senza le squadre, gli scommettitori perderebbero interesse e tutte le parti perderebbero.

Nella lettera i club affermano di volere una remunerazione del 5.01% sul reddito lordo del bookmaker. Intanto il pagamento verrebbe effettuato direttamente ai club.

“Sebbene la necessità di regolamentare le attività economiche sia intesa come un modo per mantenere l’ordine economico e la riscossione delle imposte, è necessario che tale regolamentazione preservi la sostenibilità economica dell’attività e tuteli il diritto dei Club, sotto il rischio di sbilanciare una situazione sensibile struttura finanziaria che potrebbe avere effetti negativi e addirittura danneggiare l’attività”, si legge in una nota dei club.

All'inizio di questo mese La Confederazione calcistica brasiliana (Confederação Brasileira de Futebol; CBF) archiviato a richiesta al Ministero delle Finanze modificare la normativa sulle scommesse sportive in modo che le squadre di calcio ricevano una percentuale più elevata di ricavi dalle scommesse sportive.

Nella sua proposta, la CBF ha anche proposto che il governo consideri il trasferimento finanziario di denaro dall'industria ai club non come denaro pubblico, ma come remunerazione per l'uso dei marchi dei club e dei campionati. I club e gli altri enti sportivi sarebbero quindi meno soggetti al controllo del governo.

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